Che vuoi che sia una canzone

Lorenzo Costa – Un concerto (National Gallery, London).

Parlare della canzone è tutt’altro che semplice. Nel senso che potrebbe sembrare facile, perché riteniamo siano in pochi coloro che non hanno mai sentito parlare di canzoni o non sappiano minimamente di cosa stiamo parlando, ma forse se chiediamo a qualcuno di definire la canzone, forse qualche difficoltà in più potrebbe già sorgere. Nonostante il modo di scrivere canzoni, ma soprattutto quello di ascoltarle, sia enormemente cambiato nel corso degli anni, rimane fermo il concetto di canzone intesa come composizione vocale scritta per una o più voci con accompagnamento musicale, nella maggior parte dei casi. E questa definizione rimane tale e vera nonostante oggi anche il mondo della musica e delle canzoni sia stato fortemente influenzato dalla digitalizzazione e dall’informatizzazione. Una influenza che ha toccato anche altri settori storici, come la stampa, ad esempio. Proviamo a pensare a quale sia stata la rivoluzione apportata dalla stampa digitale o stampa online all’interno di questo panorama: oggi su siti come Stampaprint è possibile stampare davvero di tutto in poco tempo e risparmiando. Una cosa inimmaginabile almeno fino ai primi anni ’90.

“Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest’età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d’arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l’esuberanza creativa.”

Fabrizio De Andrè

Canzone, composizione, brano musicale, brano… sono tutte espressioni che, più o meno, possono rimandare alle canzoni e, forse, tutte queste parole possono stare sotto al grande ombrello delle Composizioni. Ma c’è anche da esplorare un altro aspetto che si rifà maggiormente a una caratterizzazione geografica. Ogni nazione, ma forse è meglio dire area geografica, ha la propria storia rispetto alle canzoni e ha i propri interpreti che hanno permesso alle canzoni di nascere, crescere, svilupparsi e andare oltre i confini. Di più: possiamo dire che all’interno di una nazione si stagliano le canzoni popolari. Pensiamo alla canzone italiana e ai vari sottogruppi che ha: l canzone napoletana, l’opera lirica, la canzone popolare, le canzoni delle mondine, quelle dei canti partigiani, quelle dei contadini nei campi, quelle degli operai, quelle degli studenti…

E lo stesso discorso è valido anche per i temi, perché le canzoni possono differenziarsi anche in base a questi. E così troviamo canzoni d’amore, d’impegno civile, leggere… ma anche attuali rispetto a un’epoca o a un periodo particolare, come può ben illustrare questa affermazione di Kurt Cobain, leader dei Nirvana.

“I miei testi sono un gran mucchio di contraddizioni. Sono spaccati esattamente a metà tra opinioni estremamente sincere e sentimenti che nutro e confutazioni sarcastiche e spero umoristiche di ideali stereotipati da bohèmien superati da anni.”

KURT COBAIN
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